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Asparago selvatico
Asparagus acutifolius L.
Famiglia: Liliaceae


Nomi dialettali: sparago (Massa), sparzi (Carrara), asparago selvatico (Montignoso), asparagi salvad'ghi (Aulla), asparagi sarvad'ghi (Pontremoli), asparagi servad'ghi (Filattiera) spargio selvad'go (Fivizzano).


Si trova nei terreni asciutti, in posizioni soleggiate, sui poggi, nelle siepi.
E' costituito da un corto rizoma sotterraneo e da radici carnose ingrossate. Dal rizoma, in primavera (già in febbraio nella fascia costiera) si sviluppano i giovani germogli detti turioni, che possono raggiungere anche un metro di altezza. Questi successivamente, si sviluppano in fusti molto ramificati, le foglie sono piccolissime, costituite in definitiva in semplici scaglie. Quelle che sembrano foglie, sono invece dei rametti trasformati detti cladodi di aspetto rigido e pungente. I fiori si formano da luglio a settembre, sono piccolissimi di colore verdastro, hanno forma campanulata. I frutti sono bacche carnose rosse o anche nerastre e si raccolgono in turioni prima che si sviluppino le ramificazioni.

In cucina si utilizzano i turioni allo stesso modo degli asparagi coltivati dai quali si differenziano per il gusto più aromatico: lessati in frittata, nei risotti ed anche nelle minestre di verdure o nelle zuppe. Ha proprietà diuretiche, è utile ai malati di cuore per eliminare l'acqua che ristagna nei tessuti, agli obesi, agli idropici. L'utilizzazione dell'asparago e sconsigliabile a chi soffre di infiammazioni renali.


Curiosità: Per fare uno sciroppo diuretico: Grammi 100 di queste radici pesate: Asparago, finocchio, prezzemolo, sedano selvatico, rusco, in un  litro e mezzo di acqua bollente distillata. Lasciare in fusione a caldo, filtrare e poi aggiungere mezzo Kg. di zucchero sciolto in mezzo litro di acqua bollente. Bolline nuovamente per pochi minuti, filtrare e conservare al fresco. 

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