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FINOCCHIO SELVATICO
Foeniculum vulgare Miller
Famiglia: Umbelliferae

Nomi dialettali: Finoc (Carrara); finocchio selvatico (Massa - Montignoso); f'nochio salvad'go (Aulla); f'noc sarvad'gh (Filattiera); f'nocio (Fivizzano).

Cresce nei luoghi assolati e asciutti specialmente in collina sia nei terreni coltivati che non, predilige i campi incolti, i bordi delle siepi, le scarpate. È pianta erbacea biennale o perenne dal caratteristico odore e portamento. Ha una robusta radice ingrossata da cui si sviluppa un fusto cilindrico, ramificato che può raggiungere i due metri di altezza. Le foglie bi o tri pennatosette hanno i segmenti quasi filiformi con l'apice appuntito, presentano alla base una guaina carnosa amplessicaule e sono prive di peli. I fiori costituiti da 5 petali gialli di forma ovale sono raggruppati in ombrelle composte. In agosto all'apice delle ombrelle si formano i frutti dal caratteristico aroma. Si utilizzano i germogli, le foglie, i semi raccogliendoli nelle diverse epoche.

In cucina si utilizzano i germogli nelle minestre di verdura e nelle torte salate. Le foglie possono essere utilizzate nella cottura di carni grasse e pesce fresco e crude anche nelle insalate. I semi come aromatizzanti nella cottura delle castagne, con il fegato, nel bifoldo e nella grappa aromatizzata.

Ha proprietà aromatiche, aperitive, digestive, carminative, diuretiche, galattologhe, antispasmodiche, antisettiche, utilizzandola in infuso o decotto. I semi attivano gli organi digestivi calmandone gli spasmi e impedendo la putrefazione delle feci.

Curiosità: contro l' anemia mettere a macero, per 10 giorni, 200 gr. di semi di finocchio in un litro di vino bianco corposo, si bevono 2-3 bicchieri al giorno. Come aperitivo succhiare e masticare 2-3 semi mezz'ora prima dei pasti.


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