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Mes-ciua: Questo è "il piatto più spezzino dei piatti spezzini", per citare un noto scrittore di La Spezia Eugenio Giovando. Le origini di questa gustosa e semplice preparazione sono dubbie e molte le leggende correlate ad essa; dicevo di un piatto semplice e con ingredienti poveri e facilmente reperibili proprio perché di una tradizione di cucina popolare. Ingredienti base per 4 persone: 200 gr. di ceci; 300 gr. di fagioli bianchi cannellini;  40 gr. di farro o grano o grano saraceno; 15/30 gr. di cicerchie; un poco di fave secche mondate (se piacciono e anche perché nella ricetta antica ne facevano parte integrante); un cucchiaino di bicarbonato; olio extravergine d'oliva (possibilmente ligure, più delicato e più adatto del toscano); sale e pepe nero q.b. Come dicevo la sua preparazione non ha particolari difficoltà ma occorre parecchio tempo da dedicargli; cominciamo col dire che i ceci, i fagioli, il farro e la cicerchia e le eventuali fave vanno bolliti separatamente e poi conditi con l'olio a crudo. Esecuzione:  fare ammorbidire i ceci i fagioli bianchi le cicerchie e le eventuali fave secche sbucciate in acqua addizionata con il bicarbonato la sera precedente la cottura e comunque almeno 12 ore prima, poi vanno lavati accuratamente sotto acqua corrente. In una pentola capiente fare bollire i ceci con abbondante acqua (un litro e mezzo circa), dopo una ventina di minuti aggiungere i fagioli, le cicerchie e le fave e poi il farro che però va sbollentato a parte (40 minuti circa). A questo punto potete salare (poco) e cuocere per circa due ore; servire caldo con il brodo ottenuto dalla bollitura, possibilmente in ciotole di coccio e condendo con un filo d'olio a crudo e una macinata di pepe nero. Si può servire anche con fette di pane casereccio abbrustolito come usava una volta. Accompagnate con un bel bicchiere di vino rosso Golfo dei Poeti IGT. Una variante personale è quella di aggiungere due spicchi d'aglio aperti in due a cui va tolto l'anima verde sin dall'inizio della lunga bollitura degli ingredienti e verso la fine della cottura (mezz'ora) un cucchiaio bello pieno di crema di lardo di Colonnata che da un gusto più rotondo al piatto, ribadisco, variante del tutto personale. 
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